Un breve cenno storico della città di Khiva
Khiva, città carovaniera per eccellenza, è davvero una città senza pari in tutta l’Asia centrale per la sua forma urbanistica. Questo è dovuto al fatto che la città originalmente era costruita seguendo il piano rettangolare con quattro porte delle antiche fortezze di cui era ricca la terra di Corazmia - pronunciato Khorazm in uzbeko che tradotto significa “la terra del sole”. Ma nel 18 secolo in seguito all’invasione persiana Khiva subisce un periodo di ricostruzione e prende il suo piano attuale. La sua parte centrale ovvero città interna - Ichan Kala ( Fortezza Interna) presenta un complesso architettonico conservato nella sua integrità che si estende su una superficie urbanizzata di soli 26 ettari e nella quale abitano 70 famiglie. La fondazione di Khiva, secondo la leggenda, è attribuita a Sem, il figlio di Noe. Secondo lo storico del 10 secolo al Mukaddasi “Khiva fu una città ben sviluppata e fu fondata presso il canale artificiale alimentato dal fiume Amudarya al confine del deserto ed aveva la propria moschea”. Infatti, il 10 secolo è il periodo della fioritura e della crescita della Corazmia: molte città vengono costruite proprio in questo periodo. Così secondo i storici nel 930 la regione di Corazmia aveva 13 città e nel 955 ce n’erano già 32 e tutte si trovavano in posizione vantaggiosa lungo le vie carovaniere. Infatti, la posizione geografica di Khiva ha avuto un ruolo vitale nel suo sviluppo. Il ruolo importante di questa piccola ma ben fortificata città si conserva anche nel corso del 11-12 secolo. All’inizio del 13 secolo come tutta la regione di Corezmia Khiva fu conquistata dai mongoli, ma nel 14 secolo durante la crescita della città avvicinante di Koniya Urhench (Gurgange), la capitale di Khorazm, la quale sotto l’Orda d’Oro divenne una di più ricche e prospere città e viene arricchita di nuove meraviglie architettoniche alcune delle quali sono state conservate integre fino ai giorni nostri. Così, il monumento più antico della città è il mausoleo di Seid Allauddin. Bensì giunto ai giorni nostri più volte ricostruito, il sepolcro originario dello Sheikh Seid Allauddin dell’ordine Naqshbandia fu costruito nel 14 secolo e finora conserva le maioliche smaltate che vengono considerate il capolavoro della ceramica architettonica del 14 secolo. L’importanza della città di Khiva cresce nel16 secolo quando le città come Gurgange, Vasir e Kat sono in declino e vengono piano piano abbandonate dalle loro popolazioni. Questa tragedia era dovuta al fatto che il fiume Amudarya aveva cambiato il suo corso lasciando queste importante città sulla Via di Seta senza alimentazione.
Nel 1505 una nuova dinastia quella dei Sheibanidi conquista Konia Urgench ed altre città della Coresmia. Nel 1510 nei pressi della città di Merv in Turkmenistan viene sconfitto il fondatore della dinastia Mukhammad Sheybani mentre combatteva gli iraniani sefevidi. Dopo di che i Sheibanidi partano dalla Corezmia. Due anni dopo in Corezmia viene mandata un’altra dinastia di nome Arabshakhidi i quali erano gli apparentati dei Sheibanidi, ma non avevano partecipato alla conquista capeggiata da Mukhammad Sheibani. Cosi, comincia il regno della nuova dinastia Uzbeka in Corazmia che fondano all’inizio del XVI secolo il Khanato ( Principato) di Khiva, ma fino a 1556 la loro capitale era la citta’ di Konia -Urghench e Khiva ne fu dichiarata la capitale nel 1556 . Da questo momento i khan della dinastia vivono tra le due citta , Khiva e Urgrnch. E solo quando nel 1570 l’Amu Darya cambia il suo corso e il canale che portava le acque di questo grande fiume fino alla città viene essiccato, i khan si stabiliscono definitivamente a Khiva. A meta del XVII secolo il khan di Khiva di nome Abul Gasi ( 1644-1664) fa traslocare gli abitanti di Konia Urghench nella nuova città che da questo momento viene chiamata la Nuova Urghenche ( a 30 km da Khiva) diventa il nodo commerciale importante della Via della Seta.
Alla fine del XVII secolo la dinastia dei Arabshakhidi si spegne e al loro posto viene la dinastia che porta il nome di Kungrad.
Nel17 secolo sotto Asfandiar khan e Abulgasi khan Khiva divenne la capitale del potente principato di Khorasm che i storici denominano poi il Khanato di Khiva dal nome della sua città principale. I monumenti d’interesse storico che risalgono a questo periodo sono: Medresse di Arab Mukhammed (1616), la moschea e i bagni di Anush Khan ( 1657) - i quali fece costruire il khan storico Abulgasi per suo figlio Anush - e la medressa Khurdjum ( 1688). Nella vita culturale del khanato di Khiva questo periodo è marcato dall’opera di Abulgasi khan : egli scrisse due libri di storia molto importanti –“ La genealogia dei Turki” e “ La Genealogia dei Turkmeni”. All’inizio del 19 secolo al potere sale la dinastia dei Kungrad. Durante il regno di Mukhammed Amin Khan e Mukhammed Rakhim Khan è particolarmente fervida l"attività edilizia: vengono intrapresi ampi lavori di rafforzamento delle mura difensive nonché il restauro e la costruzione di una serie di monumenti d’importanza storica.
Le porte di Ichan kala.
Ota Darvosa, la porta occidentale costituisce al giorno d’oggi l’entrata principale della città vecchia, Ichan –Kala (Fortezza Interna). Nel passato questa funzione era svolta dalla porta del nord Kosh Darvosa , “la porta doppia” di Dishan Kala (Fortezza Esterna). Attraverso Kosh Darvosa entravano le carovane provenienti dal nord - dall’Orenburg nella Volga portando merci pregiati. Nelle mura difensive di fango si aprono anche Tash- Darvosa ( la porta di pietra) che si affaccia a sud attraverso questa porta giungevano le carovane da parte del Mar Caspio, Bagcha Darvosa - la porta nord di Ichan Kala, Polvon Darvosa la porta est che tradotto significa “la porta di Hercule” -lungo la quale si trovavano le celle che nel 17-18 secolo servivano da prigione - rappresenta un passaggio lungo 60 metri coperto di 6 cupole e finalmente Saraybazar Darvosa che si apre al “tim” (mercato coperto) e caravanserraglio di Allakuli Khan conosciuto nella storia come khan costruttore e si affaccia al mercato attuale della città di Khiva.
Konya Ark (Vecchia cittadella) che serviva da residenza signorile fortificata dei khan di Khiva era costruita secondo l’ordine di Arang Khan nel 17 secolo ed occupava tutto il lato occidentale delle mura di Khiva. Al suo interno si trovano il Divan del khan ( cancelleria) la zecca, la sala di ricevimenti, la moschea d’inverno e quella d’estate e l’harem. La sala di ricevimenti si trova in un piccolo cortile separato da altri alloggi del palazzo dalle mura con la merlatura dentata. Al centro del cortile si può vedere una piattaforma circolare per montare la yurta. La sua veranda a colone poggiate su basi di pietra e’ molto bella. Sulla base di pietra della colona sinistra sono scavati i versi del poeta e storico Aghekhi su quello che devono e non devono fare i giudici. A sinistra dall’entrata si trovavano il polverificio, le cucine, le scuderie e presso l’ingresso si trova la prigione del 19 secolo che prima era situata nelle celle adibite in pigione delle porta est della città. Il bastione detto Aksheykh bobo dove nel 19 secolo si trovavano l’arsenale, la polvereria serviva da punto d"avvistamento contro le invasioni è la parte più antica della cittadella. Il bastione e tutto quello che rimane dell’antico palazzo risalente al 3-5 secoli d. C. Si dice che nel medioevo qui ha vissuto un vecchio sheikh sufi che si chiamava Ak Sheikh bobo cioè “ nonno sceicco con la barba bianca”. Una rampa di sacale porta al padiglione in cima al bastione da cui si può godere un suggestivo panorama di questa affascinante città orientale che farà sentire i suoi ospiti in una delle fiabe delle “Mille e una notte”.
Tash Hauli “il palazzo di pietra” ovvero il Palazzo di Allakuli Khan la cui costruzione ha durato per otto anni dal1830 fino al 1838 è stato costruito all’esempio delle residenze estive dei khan che venivano fortificate da strutture difensive molto solide da qui il nome del palazzo. E’ uno dei pochi complessi palaziali del medioevo in Asia centrale che si è conservato intatto ai nostri giorni. Il palazzo Tash Khauli consiste di tre piccoli e cinque grande cortili interni legati tra di loro con i passaggi coperti e con le 163 stanze. Le verande delle sale princpali con alti sofiti retti da colonne sono progettati affaciando al nord- come pure le verande di altri abitazioni di Khiva – con lo scopo di creare una specie di aria condizionata naturale catturando il vento che qui di solito soffia proprio dal nord.
Dguma Masgid ( la moschea del Venerdì) La prima menzione della moschea della citta di khiva risale al 10 secolo. Nel 1788 la moschea è stata ricostruita conservando il suo piano originale. Così la Dguma Masgid presenta un edificio di un solo piano con un piatto soffitto retto da 213 colonne Al giorno d’oggi si sono conservate 15 antiche colone che costituiscono la principale curiosità di questo monumento storico. Si dice che i pilastri con meravigliosi intagli floreali raffiguranti la pianta dell’acanto nonché i motivi geometrici sono stati portati a Khiva da Kat quando questa antica capitale dello Stato di Khorezmia è stata distrutta dal fiume Amudarya la quale nel corso della storia ha cambiato più volte il suo corso.
Il mausoleo di Pahlavan-Mahmud e il luogo più sacro della città con la sala del mausoleo dove si trova la tomba del santo patrono di Kiva Pakhlovon Makhmud. L’edificio del mausoleo è adornato con una massiccia cupola dal bellissimo color turchese ed è ricoperto di splendide piastrelle smaltate color blu- viola raffigurante i motivi floreali e geometrici nonché i versi del poeta sufi, filosofo e un leggendario lottatore del medioevo Pakhlovo ( Hercule) Makhmud. Alla sua morte Pakhlavan Makhmud diventa il santo patrono della città e attorno alla sua tomba si forma il sepolcro famigliare delle dinastie reali di epoche successive.
Ok Masgid (la Moschea Bianca) Questa piccola moschea quadrata a sala unica coperta da cupola e ampliata da due nicchie poste a due latti della moschea Le verande (aiwan) della moschea sono rette da tre latti da colone. Le fondamenta della moschea sono contemporanee alle bagni di Aush Khan ( 17 secolo) ma le date sulle porte intagliate testimoniano del fatto che la moschea è stata costruita tra 1838-1842. La moschea è stata costruita secondo l’ordine del noto storico di Khiva Abulgasi khan in onore di suo figlio Anush khan il quale aveva dimostrato un coraggio senza pari durante la campagna di Kermina (regione di Bukhara) salvando la vita a suo padre durante una delle battaglie.
I bagni di Anush Khan sono stati costruiti nel 1657 durante il regno di Abulgasi Khan. La sua entrata è fatta di una sala coperta da cupola ed è stata costruita accanto alla Moschea Bianca. I bagni stessi sono costruiti immersi nella terra allo scopo di garantire la migliore termoisolazione e da fuori sono visibili solo le loro cupole.
Tim Saray-bazaar e caravanserraglio di Allakuli khan L’edificio di Saray-bazaar ( mercato-palazzo) rappresenta un mercato coperto fatto di un lungo passaggio coperto da quattordici cupole. L’edificio è l’esempio dell’alta professionalità e solide competenze nel campo dell’architettura dei maestri artigiani di Khoresmia di quei tempi. A sinistra Saray-bazaar apre sul cortile del caravanserraglio sulle quali a sua volta si affacciano 105 celle situate a due piani. A piano terra si trovavano i magazzini per il deposito della merce e al piano sopra – le camere dell’albergo. Sia Tim Saray-bazaar che il caravanserraglio di Allakulikhan sono stati costruiti tra 1832-1835 durante il regno di Allakuli khan.