Il Mare di Aral è un logo chiuso dell’Asia Centrale ubicato al confine nord – ovest dell’Uzbekistan e sud - est del Kazakhstan.
Nella prima metà del 1960 il mare di Aral era il quarto grande lago del mondo e occupava una superficie di circa 68 mila kmq, la sua lungezza era pari a 426km, la largezza era 284 km, la profondita’ massimale era 68 m.
In quei tempi non tanto lontani su questo lago-mare navigavano barche dei pescatori, velieri, navi militari della flotta dell’Amudarya. Le coste dell’Amudarya contavano numerosi porte e organismi indistriali che si occupavano della cattura e lavorazione del pesce. I centri abitati ubicati vicino alle coste erano immerse nel verde dei girdini fiorenti, stormi di ucelli aquatic volavano sopra il generoso Mare Centroasiatico con le sue risorse di pesci sempre in abbondanza. Prima gli anni 70’ nel Mare di Aral abitavano 34 specie di pesci di questi più di 20 erano destinati per la cattura. Nel 1946 nel Mare di Aral sono stati catturati più di 23 mila tonnellate di pesci nel 1980 questo indice sale per arrivare a 60 mila tonnellate.
Negli anni 30’ del 20 secolo nel territorio dell’Uzbekistan e dell’Kazakhstan comincia la costruzione di irrigazione in larga scala. Le acque dei tributari principali del Mare di Aral hanno permesso di sviluppare l’agricoltura della regione e portarla ad un livello mai prima raggiunto. Il sistema di irrigazione ha permesso di creare le piantazioni di cottone che occupavano il secondo posto per la superficie al mondo – solo in Uzbekistan negli anni più abbondanti si racoglieva circa 6 milioni tonnellate di cotone. Nella zona adiacente al Mare di Aral cominciano a coltivare il riso. A quel’epoca pochi si preocupavano dello sviluppo sostenibile, della tutella dell’ambiente e delle risorse idriche.
Mel 2003 la superficie dello spechio del Mare di Aral si è ridotto di ¾, e la sua capacità di ben 90%! Con la dissoluzione dell’Unione Sovietica la realizzazione del grandioso piano di salvezza del Mare di Aral a scapito del trasferimento delle acque dei fiumi siberiani è diventato impossibile. Per tutti è stato chiaro che salvare il Mare di Aral era ormai un’ impresa impossibile . E’ stato chiaro che per riempire la depressione del Mare di Aral e portare il livello d’acqua alla sua quantità originale bisogna aspettare 200 anni direzionando le acque delle sue due arteri senza prelevare l’acqua per irrigare i campi.
Nel 2003, il Kazakistan intraprende un tentativo di salvare una parte del Mare di Aral. La diga, costruita nel 2005, era destinata a separare la parte settentrionale quella più piccola del Lago di Aral dalla parte meridionale . Secondo gli scienziati la parte meridionale del lago d"Aral avrebbe sparita completamente entro il 2020.
L’essicazione del Mare d’Aral ha influenzato il clima della regione il quale è diventato ancora più continentale: l’estate è diventata più calda e più secca, mentre l’inverno è diventato più lungo e più freddo. Dalla parte essicata del fondo del lago il vento trasporta nelle area addiacenti il polvere che contiene i sali nocivi, pesticide ed altri elementi chimici.
Nonostante questo oggi I tour per il lago d"Aral sono molto popolari. I turisti sono attratti dalla bellezza delle rive scoscese, tramonti incredibili, il panorama scommuovente del cimitero delle navi dell"ex porto Muinak. Per arrivarci da Nukus, la capitale della Repubblica Autonoma del Karakalpakstan o più precisamente da Nukus fino a Capo Aktumsyk bisogna spendere tutte le ore diurne (550 km.) Lungo la strada i turisti si fermano sulle rovesce del pittoresco lago Sudochie - con incredibili stormi di uccelli, così come antiche sepolture delle trubù degli Sciti ( gli Skifi anche noti come le tribù dei Saka) vicino al villaggio Urga. Inoltre, i turisti passerano via il plato senza vita che si chiama Ustyurt.