Bukhara è una delle più antiche città carovaniere. La città prende il suo nome dall’antica lingua sanscrita nella quale Vihara o Vihar significa “il monastero Buddista”. Si trova nell’oasi del corso inferiore del Zarafshan che un tempo era uno degli affluenti che alimentava il fiume Amudarya. Al giorno d’oggi, Zarafshan il cui nome significa “il fiume che porta l’oro” attraversando il territorio della provincia di Bukhara si perde nelle sabbie del deserto di Kyzyl Kum. La prima menzione della città nelle cronache cinese risale al 3 secolo a.C. Negli annali cinesi Bukhara viene descritta come una delle più grandi e sviluppate città della regione. La leggenda vuole che il fondatore della città fosse il leggendario Siyavush l"eroe del libro sacro degli zoroastriani Avesta e della poema Shahnameh (“ Libro dei Re”), scritta da Firdausi per il re persiano nel 10 secolo. Così secondo la legenda Siyavush, il figlio del re persiano, una volta arrivato a Bukhara sposa la figlia del re di Afrosiab e fonda la cittadella di Bukhara – Ark, la cui pianta ricalca nella forma il Grand Carro dell’Orsa Maggiore. Nel IX secolo Bukhara divenne il centro del potente stato della dinastia dei Samanidi. Qui hanno vissuto e lavorato Abu-Ali-ibn-Sino noto come Avicenna, gli storici Narshakhi e Tabari, i poeti Firdausi, Rudaki e Dakiki, ecc. Molto popolare e noto nel mondo è l’ingegnoso e spiritoso Hodja Nasreddin, il personaggio delle storie divertenti nelle quali Nasreddin è sempre dalla parte delle persone giuste e oneste. La moderna città di Bukhara è una delle più grandi città dell’Uzbekistan con una popolazione di più di 200 mila abitanti.
Molti dei luoghi d"interesse storico della città conservati fino al giorno d’oggi sono stati costruiti tra il 9 secolo e il 20 secolo.