Marghilan, la cui fondazione risale all"antichità, vanta una cultura e una storia molto ricca di ben 2000 anni. La città di Margelan è sorta sulla via carovaniera e si è sviluppata nei secoli successivi come il centro del commercio e dell’artigianato: molto famose sono le sue antiche tradizioni di lavorazione della seta e di produzione dei pregianti tessuti. Infatti, i tessuti di seta variopinti con motivi molto peculiari provenienti di Margelan erano famosi a Kashgar, in Iran, Grecia ed Egitto. Infatti, fino ai nostri giorni il comparto tessile costituisce il principale settore manifatturiero del territorio. Qui si trova la famosa fabbrica di produzione della seta “Yodgorlik”( eritaggio) dove si può fare conoscenza con l’arte serica in tutte le sue fasi di lavorazione, dall"allevamento del baco da seta, la preparazione dei fili, la torcitura dalla filatura e tessitura a seconda i metodi tradizionali tramandati per secoli da una generazione all’atra. All’entrata della fabbrica si trova un piccolo negozio dove si può fare gli acquisti. Sono numerose anche “le piccole fabbriche” a conduzione familiare dove i maestri artigiani promulgano l’arte serica e con piacere accolgono i viaggiatori mostrandoli tutte le fasi di lavorazione della setta fino puro a confezione del capo finito. La città medievale di Margelan è stata fondata nel 10 secolo ed aveva dodici porte. La citta era menzionata tra otto citta più importanti della valle nel “Babur name”. Cosi Babur scrisse di Marghilan: “Marghilan è una buona città con ogni ben di Dio. I suoi melograni e le albicocche sono buoni e crescono in abbondanza. Esiste una specie di melograno che si chiama “donakalon” la cui dolcezza sa di un leggero e piacevole sapore dell’albicocca. Ci crescono anche le specie di albicocche di cui vengono estratti i noccioli questi ultimi vengono pulite dal guscio e il noccio viene rimesso dentro l’albicocca e viene essiccato insieme ad essa. Questa specie di albicocca con il nocciolo dentro si chiama “ subkhoni” ed è molto buona.” Babur anche scrive che i migliori lottatori con pugni della Transoxiana sono originari di Marghelan. Si sa che Marghelan è anche conosciuto come “Askiachilar makoni” che tradotto significa ” il paese dei migliori umoristi”.
Luoghi d’interesse storico di Marghilan
Il complesso architettonico Pir Siddik è il più antico tra i monumenti architettonici della città. Pir Saddik era il maestro spirituale di Imam Burkhniddin al Marghinoniy (1118–1197) un grande filosofo, scienziato e teologo, autore della famosa opera “ Al-Khidoya” (“La Via della Verità) composta da 50 libri, la quale fu considerata come la più autorevole fonte del diritto islamico. Il complesso si è formato attorno al più recente mausoleo di Pir Siddik costruito nel 1742 sopra il sepolcro del Santo e comprende la moschea, il minareto e la colombaia. La sala del mausoleo (11,8х11м) un tempo era sormontata da una cupola, la quale nei secoli successivi era sostituita da un tetto piatto retto da quattro colonne. Nel cortile si trovano due tombe di 5 metri ciascuna le quali sono attribuite, secondo la leggenda, agli antenati di Pir Siddik. Nel cortile si può anche vedere una veranda (aiwan) sorta su quattro livelli con sopra una colombaia : secondo la leggenda il santo fu un tempo salvato da colombe.
La tomba di Khodja Maghiz è sormontata da un mausoleo di una sola sala rettangolare sorta da una cupola di 4,4 m di diametro Il mausoleo è stato costruito nella prima metà del 18 secolo. Khodja Maghiz era uno dei primi propagatori dell’Islam in Asia Centrale, la sua tomba era molto venerata nei secoli successivi attorno alla quale con il passar del tempo si forma il cimitero. Sotto il regno dei sovrani del Khanato di Kokand questo cimitero diventa il più famoso luogo di culto della Valle di Feragna.
La moschea Chakar un tempo era composta da due moschee - la moschea d’estate e quella d’inverno, nonché di numerosi edifici di funzione utilitaria. Al giorno d’oggi si è conservata solo la moschea d’estate che si apre a est su una veranda (aiwan) di forma asimmetrica. Il tetto piatto della moschea e retto da colonne di legno. Il soffitto della moschea sul quale c’è scritta la data della sua costruzione (1911) e i nomi dei costruttori Usta Tukhtabek e Mir Bobo Khodji from Khodjent raffigura i fasi con i fiori ed altri motivi floreali ed è dipinto di colori variopinti nelle migliori tradizioni della famosa pittura murale della Valle di Fergana.